Nonostante le restrizioni, la nostra scuola ha ripreso, anche se da remoto, gli incontri con il personale del compartimento di Polizia Ferroviaria, con gli interventi  dell’ispettore D’Antoni Alessandro e della sovraintendente Di Guida Giuliana. Nell’ambito del progetto “Train to be cool”, promosso dal Servizio di Polizia Ferroviaria, in collaborazione con il Miur e all’interno del Progetto Legalità d’Istituto, il 14 e 15 Maggio si sono svolti gli incontri che hanno visto coinvolte tutte le classi prime della scuola secondaria di primo grado. Train come treno, ma anche come formazione per essere “cool“. Il progetto è volto a sensibilizzare i giovani sui comportamenti corretti ed improntati alla legalità in ambito ferroviario. Da anni ormai, il compartimento della Polizia Ferroviaria diffonde queste buone pratiche nella nostra scuola, attraverso operatori sempre molto disponibili e vicini alle esigenze formative dei giovani. Anche quest’anno, dunque, malgrado le difficoltà dettate dall’emergenza sanitaria di questo periodo, il progetto si è potuto realizzare grazie alla disponibilità e competenza dei rappresentanti della Polfer e all’impiego della tecnologia, che ha permesso il coinvolgimento sia degli studenti che degli insegnanti. Gli alunni hanno seguito con interesse il personale della Polizia che, con l’ausilio di filmati e slide, ha evidenziato tutti i pericoli in ambito ferroviario, a cui si può andare incontro se non vengono osservate le regole. L’attività formativa si è articolata, infatti, in una parte introduttiva dedicata all’illustrazione dei compiti istituzionali della Polizia di Stato e, in particolare, della Polizia Ferroviaria, seguita da una successiva disamina dei modelli comportamentali da adottare nell’ambito ferroviario, con specifico riferimento al bacino di utenza giovanile in età adolescenziale. La progettualità è orientata all’educazione comportamentale dei giovani studenti, soprattutto anche alla luce del recente fenomeno di diffusione sui social network di immagini che incoraggiano condotte spericolate anche in ambito ferroviario, suscettibili di emulazione da parte di adolescenti o di soggetti vulnerabili. In tale scenario, la diffusione della cultura della sicurezza intesa come safety assume una valenza formativa ed educativa ancora più profonda per educare i ragazzi a seguire schemi comportamentali fondati sui valori della legalità e della salvaguardia della propria e altrui incolumità personale. Gli studenti hanno interagito attivamente con gli operatori della Polizia Ferroviaria, ponendo domande e raccontando esperienze personali. Il modulo formativo è stato completato con la compilazione di un questionario pre ed uno post incontri, per raccogliere informazioni e suggerimenti tesi all’ottimizzazione del progetto. L’intervento è stato salutato con l’auspicio da parte di tutti di poterlo riprendere e ampliare in presenza il prossimo anno. Un grazie particolare a D’Antoni e Di Guida per la disponibilità e professionalità dimostrata nei confronti dei nostri ragazzi.